Prevenzione e gestione delle lacerazioni perineali di grado severo ▼
Come ricordato all’interno delle linee guida (LG) recentemente aggiornate e pubblicate dal Royal College of Obstetricians and Gynaecologists (RCOG), l’identificazione precoce e l’adeguata riparazione di gravi lacerazioni perineali è fondamentale al fine di ridurre l’impatto fisico e psicologico che queste lesioni hanno sulla donna che le sviluppa.
Se è vero che circa il 90% delle partorienti si lacera in una qualche misura, in alcune donne le lacerazioni possono essere più profonde rispetto alla media generale; nello specifico, la lacerazione di terzo grado si estende verso il basso a partire dalla parete vaginale e dal perineo fino a coinvolgere lo sfintere anale, mentre la lacerazione di quarto grado si estende fino a coinvolgere la mucosa ano-rettale.
In Inghilterra, tra l’anno 2000 ed il 2012 il tasso di incidenza di lacerazioni perineali severe è triplicato dall’1.8% al 5.9%: oggi, nel Regno Unito, la loro incidenza complessiva è stimata attorno al 2.9%, con un 6.1% in caso di primo parto ed un 1.7% in caso di pregresso parto vaginale.
La tendenza che porta ad una crescente incidenza di lacerazioni perineali di terzo e quarto grado non implica necessariamente un deterioramento della qualità dell’assistenza, in quanto l’esito perineale è una variabile complessa, che può essere influenzata da molti fattori; tra questi, si ritrovano ad esempio l’età materna al primo parto, l’etnia, l’indice di massa corporea, il peso del neonato e la modalità nonché le tempistiche del parto.
Le Linee guida del RCOG forniscono consigli basati sulle evidenze… SEGUE
E unl articolo interessantissimo, mi piacerebbe sapere qualcosa in più sulle posizioni al parto, sui tempi del periodo espulsivo