Il tè, non solo un piacere

La storia del tè è intimamente legata alla salute umana. Secondo la leggenda, la sua “invenzione” sarebbe dovuta all’imperatore cinese Chen Nung. Un giorno, mentre riposava all’ombra di una pianta, avendo sete bollì un po’ d’acqua. Un soffio d’aria strappò tre foglie dalla pianta, che caddero nella sua tazza, dove rimasero in infusione. L’imperatore, per curiosità, assaggiò questa bevanda e la trovò deliziosa. Oggi sempre maggiori evidenze scientifiche suggeriscono che diverse malattie possono trarre beneficio dal sorseggiare una tazza di tè.

La classificazione del tè
■ Conosciuto in Cina da 5 millenni e arrivato in Occidente nel XVII° secolo, il tè esiste in tre varietà: bianco, nero e verde. La differenza non sta nella pianta, ma nella lavorazione. In commercio, poi, è presente in almeno 3000 forme diverse.
► Tè bianco: è la varietà più preziosa, prodotta in minime quantità in Cina. Non subisce alcuna lavorazione: le foglie sono asciugate e poi essiccate.
► Tè nero: è quello più diffuso in Occidente e preferito dagli inglesi. Momento fondamentale nella lavorazione è la fermentazione (ossidazione): le foglie sono lasciate a contatto con l’ossigeno, poi torrefatte e infine setacciate.
► Tè verde: è quello delle origini. E’ fatto seccare e poi torrefatto o cotto al vapore per consentirne la conservazione, evitando la fermentazione. Infine, le foglie sono arrotolate e setacciate.

Tè e proprietà antiossidanti
■ Recenti studi hanno evidenziato come nella pianta del tè (Camellia Sinensis) vi sia una gran quantità di flavonoidi, sostanze con proprietà antiossidante.
I flavonoidi presenti nel tè sono facilmente estratti dalle foglie mediante infusione in acqua calda. Una tazza di tè, dopo infusione di 40-60 sec, contiene 140 mg di flavonoidi; se l’infusione è più prolungata, il contenuto in flavonoidi sarà superiore. Il tè verde, in particolare, contiene la maggiore quantità di flavonoidi, poiché le sue foglie non sono fermentate (processo che porta in parte alla perdita di questi composti attivi).
Gli antiossidanti sono in grado di contrastare l’azione dei cosiddetti radicali liberi, che portano allo sviluppo di alcune malattie croniche (cardiopatie, tumori, osteoporosi, infezioni).

Tè e attività benefica sulla salute
■ Diversi studi indicano un ruolo protettivo del tè verde nei confronti di alcuni tumori. L’assunzione di tè incrementa l’attività antiossidante, con effetti benefici nel combattere forme tumorali a carico di vescica, esofago e stomaco.
► I flavonoidi sembrano diminuire il rischio di malattie cardiovascolari: inibiscono la sintesi di colesterolo LDL (quello “buono”) e abbassano i livelli di trigliceridi. L’assunzione di 3 tazze di tè al giorno è in grado di ridurre il rischio d’infarto del miocardio dell’11%.
Inoltre, il tè verde mostra effetti positivi in caso d’obesità: incrementa il consumo energetico giornaliero.
► Anche per l’osteoporosi il tè verde sembra avere un ruolo protettivo, in particolare nei confronti delle fratture del femore. Donne inglesi (over 65) che assumono regolarmente tè presentano una densità ossea maggiore delle non consumatrici.
► Ultimamente è stato identificato un componente del tè, che sembrerebbe incrementare le difese immunitarie dell’organismo. Questa sostanza, detta L-theanina, agisce nei confronti di infezioni provocate da batteri, virus e funghi (per es. candida). Il tè verde, inoltre, ha un effetto protettivo sull’azione di batteri cariogeni, inibendone l’adesione e la crescita sulla superficie dei denti.
► Uno studio condotto recentemente ha rivelato come il tè verde e quello nero possano contribuire a incrementare le capacità mnemoniche inibendo l’attività dell’enzima acetilcolinesterasi, associato con lo sviluppo del morbo di Alzheimer.

Tè e valore nutrizionale
■ Il 70% degli inglesi consuma 3 tazze di tè al giorno, quantità che svolge un effetto benefico sulla salute. Oltre a contribuire all’introduzione di liquidi giornalieri, apporta un’efficace quantità di sostanze antiossidanti, i flavonoidi: 1-2 tazze di tè hanno lo stesso potere antiossidante di 400 mg di vitamina C. Inoltre, fornisce il fluoro, utile per favorire la mineralizzazione ossea e per prevenire la carie dentale, e quando sia aggiunto del latte, si apportano anche vitamine e minerali.
► È noto che il tè contiene teina (lo stesso alcaloide che si ritrova nel caffè sotto il nome di caffeina), ma, contrariamente a quanto si pensa, se assunta con un consumo normale non esercita un effetto deleterio sul sistema cardiocircolatorio o sull’induzione di forme tumorali. Se una tazzina di caffè contiene circa 130 mg di caffeina, una tazza di tè ne contiene solo 50 mg. Solo a partire da 250 mg di teina pura si può notare un’accelerazione del ritmo cardiaco, un aumento del flusso polmonare, un incremento della diuresi e un’irritazione del tubo digerente. Comunque, 5 tazze di tè di rado innescano questi effetti. Inoltre, anche la teina produce ben noti effetti benefici, in termini di stimolazione del sistema nervoso centrale e della respirazione.

■ In conclusione, l’assunzione di tè appare promuovere un benessere globale, grazie al suo contributo di sostanze antiossidanti. Questo è vero, soprattutto, per la donna in menopausa, che va incontro alla carenza di uno dei più rilevanti composti ad attività antiossidante disponibili per lei: gli estrogeni.

Estratto da: C.Paganotti MENOPAUSA. Conoscerla per viverla in salute. Massetti Rodella Editori, 2007.

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