La pelle in menopausa
La pelle, organo più esteso del corpo umano, è considerata uno strumento di attrazione e di seduzione che svolge un ruolo insostituibile per l’estetica della donna. Dopo la menopausa, purtroppo, subisce alcuni cambiamenti che possono modificare anche profondamente l’immagine che la donna ha di sé, con riflessi negativi sulla sua sensazione di benessere, ma anche di bellezza.
■ L’invecchiamento della pelle è legato a diversi fattori, tra cui i più importanti sono senz’altro l’età (chronoaging), l’esposizione al sole (photoaging) e la carenza ormonale della menopausa.
► L’invecchiamento dovuto all’età dipende dal trascorrere del tempo ed è geneticamente determinato. Di solito, interessa le zone cutanee abitualmente coperte e si manifesta con la formazione di rughe superficiali.
► L’invecchiamento legato all’esposizione ai raggi solari (UVB, UVA, infrarossi), ma anche a raggi UV artificiali e ad agenti ambientali come gas e inquinanti, colpisce le zone cutanee scoperte, dove è responsabile della comparsa di rughe profonde e ampi solchi cutanei.
■ Con il sopraggiungere della menopausa, la pelle si modifica in ogni suo strato. L’epidermide appare assottigliata e disidratata. Il derma perde parte del suo principale elemento costitutivo: il collagene, proteina che conferisce spessore ed elasticità alla pelle. La riduzione comincia dopo i 40 anni, ma è proprio con la menopausa che la perdita si fa più significativa. Una donna in menopausa perde circa il 2% all’anno del collagene totale, con una maggior riduzione nei primi 5 anni dopo la menopausa, quando il contenuto di collagene cala del 30%.
La conseguenza più evidente è una pelle sottile e secca, che perde tono ed elasticità: le rughe del viso si accentuano, mentre tendono a lasciarsi andare, soprattutto, i tessuti delle palpebre, delle guance, del sottomento e del seno. Inoltre, le donne in menopausa spesso lamentano una fastidiosa sensazione di prurito, una minore resistenza al freddo e, al contrario, una maggiore sensibilità all’azione lesiva dell’esposizione solare (infatti, la pelle assume una tipica colorazione giallastra).
■ La menopausa influisce anche sui cosiddetti annessi cutanei, diminuendo la funzionalità di ghiandole, peli, capelli e unghie.
► La ridotta secrezione delle ghiandole sudoripara e sebacea, oltre a causare secchezza cutanea, fa perdere il caratteristico “profumo di donna” tipico dell’età fertile, con ripercussioni negative sulla vita psicologica e sessuale della donna.
► I peli ascellari e pubici si diradano e talvolta cambiano colore. I capelli diventano più secchi e più fragili, sia per la carenza d’estrogeni, sia per la carenza di vitamine A, B, C, D ed E. Inoltre, i pochi androgeni prodotti anche dalle donne aumentano in modo relativo, non essendo più bilanciati da adeguate quantità di estrogeni; per questo può spuntare una certa peluria sul mento, sul labbro superiore, sulle areole mammarie, mentre in altri casi si verifica una progressiva caduta di capelli.
► Anche le unghie rallentano considerevolmente la loro velocità di ricrescita e diventano più fragili e striate.
I trattamenti delle alterazioni cutanee
■ La pelle è un organo ricco di recettori per gli estrogeni, ma anche per il progesterone e per gli androgeni. Questo spiega i mutamenti della pelle in caso di una loro carenza, come succede in menopausa.
► Il trattamento ormonale sostitutivo è in grado di incrementare, in particolare, il collagene nella cute, fino a ristabilirne un livello ottimale. Tale trattamento, soprattutto precoce, risulta quindi utile anche come sostegno ai problemi estetici connessi a questa fase della vita, con ripercussioni favorevoli sulla percezione che la donna ha di sé.
Come difendere la pelle dai raggi solari? In estate è fondamentale proteggere la pelle da un’esposizione solare prolungata, soprattutto nelle ore centrali della giornata, scegliendo sempre filtri solari con fattore protettivo almeno 20, soprattutto in caso di pelle chiara. Al mare, è bene preferire filtri water resistant (cioè ancora validi al 40% dopo il bagno) o waterproof (validi al 60% dopo il contatto con l’acqua).
■ L’uso corretto di detergenti cutanei può avere benefici effetti sulla pelle. Si consigliano i detergenti sintetici che hanno un basso potere schiumogeno, un pH acido (simile a quello della pelle) e ricchi di sostanze idratanti. Sono sempre preferibili detergenti privi di profumazione, da applicare come un velo sottile e da massaggiare a lungo.
► Le creme idratanti contengono principi attivi che rivitalizzano e demineralizzano, impedendo alla pelle di perdere il proprio naturale contenuto di acqua. Vanno applicate soprattutto nelle zone esposte alla luce (viso e decolleté), senza trascurare di applicarle anche sul corpo dopo frequenti lavaggi.
■ Per contrastare l’invecchiamento cutaneo, soprattutto del viso, esistono diverse possibilità; tra le più diffuse ricordiamo:
► gli antiossidanti, che prevengono l’invecchiamento cutaneo e che funzionano anche da filtro per mitigare gli effetti dell’esposizione solare, come la vitamina E, la vitamina C, il β-carotene, il selenio e il rame;
► i retinoidi, analoghi della vitamina A, che migliorano le condizioni generali della cute, come rugosità (riducendo numero e profondità delle rughe) e colorazione;
► gli α-idrossiacidi, che attivano l’esfoliazione delle cellule superficiali della cute rinnovando l’epidermide e che stimolano la produzione di collagene, fibre elastiche e sostanza fondamentale. L’acido glicolico, che fa parte della famiglia degli α-idrossiacidi, esercita un efficace peeling chimico superficiale e accresce lo spessore dell’epidermide e del derma.
■ Particolari rimedi, sempre contro le rughe del viso, sono le iniezione di filler e di botulino: trattamenti estetici che si effettuano in ambulatorio, di solito senza anestesia e che durano dai 15 ai 20 minuti.
► I filler sono delle sostanze che, una volta iniettate nel derma, lo sollevano attenuando le rughe. I filler riassorbibili più comuni sono: l’acido ialuronico e il collagene (sia di derivazione animale, impiegato dopo test allergico, sia biotecnologico, utilizzabile senza alcun test preliminare). In base al materiale impiegato sono indicati nel trattamento delle rughe del viso e per l’aumento moderato del volume degli zigomi e delle labbra. L’effetto riempitivo ha una durata limitata (7-12 mesi), consentendo la completa reversibilità.
L’impianto non può essere eseguito in caso di infezioni locali in fase attiva, per es. da herpes simplex. I filler permanenti possono causare reazioni da corpo estraneo.
► Il botulino (Botox) è una sostanza che, iniettata con un miniago nel muscolo, ne determina il rilassamento: serve, quindi, a distendere le pelle e a ridurne le rughe. Il Ministero della Salute nel 2004 ha autorizzato l’uso della tossina botulina di tipo A per la correzione delle rughe della regione tra le sopracciglia, frontale e perioculare. L’effetto è visibile dopo 3-7 giorni dall’impianto e dura 4-7 mesi.
Gli effetti indesiderati (piccoli ematomi ed emicrania) sono minimi e transitori. L’impianto è sconsigliato in caso di ipersensibilità ai componenti e di assunzione di anticoagulanti, antiaggreganti e alcuni antibiotici.
Estratto da: C. Paganotti MENOPAUSA. Conoscerla per viverla in salute. Massetti Rodella Editori, 2007.