Post menopausa: cancro al seno, le possibili alternative ▼

Il cancro al seno rimane, tutt’oggi, tra i tumori che maggiormente colpiscono le donne. Nel corso del tempo, tuttavia, la ricerca ha compiuto enormi passi avanti e reso possibile trattare questa condizione secondo metodiche sempre più avanzate: ad esempio, la terapia ormonale dimostra ampiamente la propria efficacia nel contrastare l’evoluzione di tumori al seno le cui cellule presentano, sulla superficie, recettori ormonali. Allora è giusto pensare che ci siano cure alternative alla chemioterapia nel trattamento del tumore al seno?

La risposta a questa domanda non è certamente universale: tutto dipende dal singolo caso e dalla storia naturale del tumore che colpisce la donna. Per vagliare questa possibilità esiste uno specifico test genomico in grado di individuare il tipo di tumore che colpisce la donna. Grazie ad esso è possibile capire, in base al suo grado di malignità, se la neoplasia possa essere curata con metodi alternativi alla chemioterapia.

L’esame in questione porterà ad un risultato numerico indicante la frequenza con cui si presentano, nelle cellule tumorali, i recettori ormonali. Un punteggio basso permette di ricorrere alla sola terapia ormonale; un punteggio elevato, al contrario, indica la necessità di intervenire tramite chemioterapia, da sola o combinata con terapia ormonale.

E come ci si comporta nel caso si ottenesse un risultato intermedio? A tal proposito è stato condotto uno studio a riguardo: arruolate e studiate 3350 donne in post-menopausa e 1675 in pre-menopausa, è stata calcolata la sopravvivenza a 5 anni. Il risultato lascia ben sperare, partendo dalle donne in post-menopausa trattate con chemioterapia o con terapia ormonale: ebbene, l’utilizzo di chemioterapici non ha offerto alcun beneficio aggiuntivo di quelli già naturalmente offerti dalla terapia ormonale.

Diverse, invece, sono le conclusioni tratte dall’osservazione di donne in pre-menopausa che… [SEGUE]