Tumore al seno: la tomosintesi supera la mammografia ▼
Il suo nome è tomosintesi mammaria: si tratta di uno strumento d’avanguardia nella prevenzione senologica, tappa fondamentale nella vita di ciascuna donna.
Secondo i risultati di uno studio recentemente pubblicato dai ricercatori dell’Università svedese di Lund, la tomosintesi rappresenta uno strumento d’eccellenza della diagnostica e può condurre ad un progresso tangibile nella prevenzione del tumore al seno.
Ancora oggi, circa il 15-30% di tutti i tumori della mammella rischia di non essere identificato precocemente, principalmente a causa del “rumore strutturale” legato all’anatomia stessa del tessuto mammario, normalmente sovrapposto, che può oscurare la visualizzazione di una lesione tumorale alla mammografia.
La tomosintesi mammaria va a scomporre il tessuto del seno in immagini tridimensionali ad alta definizione, acquisite da diverse angolazioni, che vengono poi sovrapposte l’una all’altra a ricostruire la figura della mammella nella sua completezza, permettendo in tal modo di leggere i diversi strati che la compongono anche nel caso in cui il seno sia particolarmente denso.
Si può dire quindi che la tomosintesi è un esame radiografico che differisce dalla tradizionale mammografia per il fatto che riproduce immagini in 3D che permettono di identificare lesioni che altrimenti resterebbero “invisibili”, consentendo il loro tempestivo trattamento: è pertanto uno strumento che possiede una maggiore accuratezza diagnostica, che, nello specifico, consente di rilevare circa il 40% in più dei tumori del seno.
Inoltre, questo dispositivo produce un minor disagio alla paziente rispetto alla mammografia poiché dimezza la forza con la quale viene compresso il seno e si accompagna ad una minore esposizione alle radiazioni.
Poiché la precocità dell’intervento è fondamentale per aumentare le probabilità di guarigione dalla patologia, la tomosintesi rappresenta oggi lo strumento migliore per individuare il tumore quando ancora si trova in fase precocissima.
L’indagine svedese rappresenta il primo studio condotto su larga scala nel settore. Nelle prima parte della ricerca, oggi disponibile online, i ricercatori hanno preso in esame un campione rappresentativo della popolazione in termini di distribuzione per fascia d’età: le partecipanti sono state 7.500, di età compresa fra i 40 e i 74 anni (soggetti inclusi nel programma svedese di screening del cancro al seno).
Le donne sono state sottoposte ad 1 tomosintesi tridimensionale e a 2 indagini di mammografia digitale. L’analisi dei dati raccolti parla: su 68 donne alle quali è stato diagnosticato un tumore al seno, 46 casi sono stati rilevati da entrambe le modalità diagnostiche, 21 esclusivamente dalla tomosintesi e solo 1 dalla mammografia digitale.
Per via del fatto che 1 singola tomosintesi mammaria ha individuato molte più lesioni tumorali rispetto a 2 mammografie e del fatto che espone le donne a una dose minore di radiazioni, i ricercatori che hanno condotto lo studio sono portati a considerare tale strumento come il più avanzato sistema di prevenzione del tumore al seno ottenuto negli ultimi 15 anni.
Le Dottoresse Sophia Zackrisson e Kristina Lång, principali autrici della ricerca condotta, ritengono quasi impossibile non considerare imminente l’introduzione di questo esame diagnostico nella lotta al tumore al seno, anche se le sue modalità di utilizzo sono ancora da definire: infatti, al momento, l’elemento che rallenta la sua diffusione è proprio l’elevato costo dell’esame.
Ma i ricercatori sono positivi e si aspettano che nell’arco di pochi anni la tomografia mammaria sia fruibile in tutti i centri diagnostici.
Ostetrica Lucia Cappelletti
Link alla fonti:
- WATCH: New method detects more breast cancer in screening
- Performance of one-view breast tomosynthesis as a stand-alone breast cancer screening modality: results from the Malmö Breast Tomosynthesis Screening Trial, a population-based study